Cosa fare quando si incontra un momento difficile nella vita? Io in questi momenti ho l'abitudine di cercare tra le alternative possibili una costante, un faro, un punto fermo, che mi aiuti a superare le difficoltà quotidiane, sapendo che quella costante è lì, non si sposta, non si muove, posso sempre contarci. Uno dei momenti più difficili lo abbiamo tutti appena passato, non si sa ancora se è una quiete temporanea, ma siamo alla seconda estate di Pandemia mondiale... e siamo ancora qui... chi con più o meno strascichi, dolori, paure, lutti, preoccupazioni, conseguenze fisiche e psicologiche a lungo termine... Ma siamo ancora qui, anche se sconvolti, cambiati, stanchi... Io sono sopravvissuta a questo lungo periodo grazie a due cose, che nella mia vita mi rendo conto sono sempre state costanti: lo sport e lo studio. E nei momenti di sconforto di lockdown, alternavo l'ambulatorio con i pazienti alla casa, lavoro e casa, lavoro e casa, lavoro fino alle 22.00 e casa, mai un minimo di svago, divertimento, hobby, relax... Un po' avevo la netta impressione di essere diventata un criceto, che scesa dalla ruota, rimaneva nella sua gabbia a guardare il mondo esterno e poi ripartiva sulla ruota il giorno seguente. In questa desolazione, mi sono resa conto che l'unica cosa che si poteva fare in semi-libertà e senza mascherina era correre... almeno quello scendendo dalla ruota. E così è un anno esatto che corro con costanza, tre-quattro sere alla settimana... più o meno sempre nella stessa zona, con le stesse signore al balcone, che giorno dopo giorno mi guardano e sicuramente si chiedono perché corro, dietro a cosa sto correndo o se non ho niente di meglio da fare... E anche se ora la libertà conquistata dà la possibilità di fare molte più cose, io non smetto di correre, meglio tenerlo come punto fermo fuori dalla gabbia, non si sa mai, mi possa ancora servire in futuro... Come la seconda costante, lo studio... In piena pandemia mi sono iscritta a un master triennale per specializzarmi ulteriormente e diventare Sessuologa... Ho pensato a quanto è importante nel mio lavoro con le Donne e le Coppie il tema della sessualità e a come potevo migliorare integrando la mia preparazione psicologica con quella biologica-medica... E così ho ricominciato a studiare, ancora una volta... e come in passato, nei momenti più bui, concentrarmi sullo studio mi ha aiutato a nutrire il mio cervello, la mia curiosità , la mia sete di nuove competenze... Ed è già finito il primo anno del master, ho superato l'esame e sto iniziando a collaborare con nuovi professionisti che si occupano di salute come me... Quindi alla fine, sono sopravvissuta alla Pandemia, imparando cose nuove, non fermandomi e iniziando nuove sfide...
Guardandomi attorno in quest'ultimo periodo, ho riflettuto su quanto c'è bisogno di più amore. Non solo guerre, bombe e sofferenza in paesi lontani da noi, ma anche urla nelle nostre case, litigi nei nostri ambienti di lavoro e insulti per strada tra automobilisti, musi lunghi, parole che fanno male. Ognuno di noi se vuole riesce a dare il peggio di sé. Ormai è diventato un modo di agire automatico, che rende sempre più arido il nostro contesto di vita e il nostro cuore.
Ho pensato di usare il mese di dicembre come palestra per me e la mia famiglia: ogni giorno lascerò una piccola goccia di gentilezza dietro di me, per 24 giorni. Chi vorrà potrà provare a mettere in pratica una piccola azione di gentilezza verso sé stesso o verso gli altri...
E' arrivata l'ora legale...
Le giornate si accorceranno inesorabilmente, il buio prenderà sempre più spazio, arriverà il freddo e il gelo...e con essi arriva il Natale e la fine dell'anno: è tempo di fare bilanci, di ripensare all'anno che sta finendo, di ritrovarsi in situazioni di festa in famiglia, non sempre desiderate...
L'arrivo dell'inverno è un fenomeno che ritorna tutti gli anni, ma per qualcuno il cambio stagionale può essere un momento di sofferenza e di non facile gestione.
In molti casi questo malessere si manifesta come uno stato depressivo stagionale che si presenta con i mesi invernali, per poi risolversi con l'arrivo della primavera.
La settimana prima del cambio dell'ora legale, ho ricevuto tantissime richieste d'aiuto, di consulenza e presa in carico, con un grande vissuto d'urgenza da parte dei nuovi pazienti.
Nella richiesta d'urgenza è spesso leggibile una difficoltà a fare i conti con il disagio che quasi si vorrebbe poter magicamente far sparire: molti miei pazienti conoscono la "metafora della Bacchetta Magica". Purtroppo questa soluzione non esiste, quindi ci tocca rimboccarci le maniche e lavorare duramente per stare meglio.
Lo Psicologo può accompagnare il paziente in questo percorso faticoso e pieno di ostacoli. Iniziare un percorso psicologico richiede tanto coraggio e un po' d'incoscienza: è normale all'inizio sentirsi spauriti, fragili e dover guardare seduta dopo seduta tutti i propri limiti.
"Ma come ogni film horror che si rispetti, un conto è guardarlo da soli, in una notte buia e tempestosa, un conto è guardarlo con una persona seduta al nostro fianco: è lo stesso film, ma fa meno paura insieme".
Inoltre i cambiamenti, anche piccoli, fanno parte dell'esistenza di tutti: la ciclicità è insita nell'esistenza umana, come nella natura.
Ma l'adattamento non è sempre cosa facile: può essere utile comprendere cosa si sta vivendo in quel preciso momento nella propria vita, per tentare magari di ridurre le fonti di stress e cercare di cambiare prospettiva, così da vedere nella fase di cambiamento un'opportunità per lasciarsi andare alle novità in arrivo col nuovo anno.
Passaggi e cambiamenti vi destabilizzano, generando ansia, paura o addirittura sintomi fisici?
Possiamo parlarne insieme e capire se è solo una fase di transizione oppure è uno stato depressivo stagionale..